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Superbamente situata nei pressi del villaggio di Saint-Emilion, la Château Soutard afferma il suo splendore tanto per la bellezza dell'edificio quanto per l'indimenticabile qualità dei suoi vini. Le sue origini risalgono al 1513, quando si trovava sul Bourdieu de Mayne de Soutard, Bourdieu che designava un Domaine guascone intorno a una fattoria e a un mulino. È stato nel XIX secolo che è decollato sotto l'impulso di Jean Lavau, un importante proprietario di Saint-Emilion. Dal 2006, lo Château è di proprietà di AG2R La Mondiale. Sono state installate nuove strutture tecniche all'avanguardia, tra cui una magnifica cantina, e il turismo del vino è stato meravigliosamente sviluppato. Oggi, Château Soutard accoglie visitatori da tutto il mondo, entusiasti di questo luogo eccezionale.
Château Soutard è ora un Grand Cru Classé nella classificazione di Saint-Emilion.
Château Soutard vigila su un vigneto di 30 ettari situato sul magnifico altopiano calcareo di Saint-Emilion. Alcune vigne si trovano su pendii argillosi e su una collina sabbiosa. I vitigni sono 63% Merlot, 28% Cabernet Franc, 7% Cabernet Sauvignon e 2% Malbec. I vini vengono affinati per 18 mesi in botti di rovere francese, di cui il 60% nuove. Il vigneto è gestito nel rispetto dell'ambiente.
Dal 2016, il Secsecondo vino della proprietà si chiama Petit Soutard.
Il Château Soutard produce vini rinomati per essere fini, eleganti, complessi e deliziosamente fruttati, che riflettono la magnificenza del suo terroir.
Il 2022 è stato secco, con il 35% di precipitazioni in meno rispetto alla media trentennale.
La somma delle temperature annuali è equivalente alla media, ma nasconde importanti contrasti nel corso dell'anno.
L'inizio del 2022 è stato segnato da un episodio di gelo tra il 1° e il 5 aprile che ha causato danni locali a seconda del livello di avanzamento del germogliamento.
La fioritura è stata abbastanza precoce, con la comparsa dei primi fiori intorno al 15 maggio.
Per fortuna, le piogge di giugno hanno permesso di sostenere lo sviluppo vegetativo, dato che il resto dell'estate è stato caldo e secco, con alcuni periodi torridi che avrebbero potuto portare a fenomeni di scottatura.
Grazie a un radicamento profondo e a una buona gestione dell'inerbimento, la vite ha infine resistito piuttosto bene a questo periodo di siccità.